Trasferimento all’estero: come gestire il cambiamento

1/4 – Introduzione

Sempre più spesso sentiamo di persone, che deluse dal proprio paese decidono trasferirsi all’estero, con la speranza di trovare un sistema organizzativo migliore, che vada incontro alle loro esigenze, e che sia in grado di offrire loro, delle opportunità, essenzialmente lavorative. Questa decisione viene presa principalmente da ragazzi giovani, che hanno appena terminato gli studi; ma non solo, infatti sono molto frequenti anche pensionati (che vogliono godersi una pensione in un paese più economico) e persone di mezza età che tentano di aprirsi delle attività. In questa guida si andranno a toccare i temi del trasferimento, e di come gestire questo cambiamento di vita.

2/4 – Quali sono i primi passi da compiere

Questo tipo di decisione, ti porta ad un grosso cambiamento: perché non potrai fare più affidamento sulla sicurezza che ti dava “il nido familiare” tua famiglia, e non potrai contare, nella presenza (fisica), di amici che ti hanno sempre accompagnato nelle scelte e nelle avventure che hai affrontato durante la tua vita. Quindi, il primo ostacolo che si affronta è inevitabilmente la solitudine e la mancanza di certezze che hai sempre avuto. Il primo passo da compiere è sicuramente quello di inserirsi in un contesto lavorativo, dove potrai conoscere nuove persone che ti possono dare dei suggerimenti utili sulla città dove ti sei trasferito, e che possono rappresentare un nucleo di conoscenti con i quali potrai iniziare ad instaurare un rapporto di amicizia.

3/4 – Come affrontare le difficoltà oggettive che questo trasferimento comporta

Naturalmente quando si cambia paese, mutano molti aspetti nella vita quotidiana: a partire dal clima, dalla lingua e dalla cultura diversa. Il clima, con temperature maggiori o minori a seconda di dove ci si è trasferiti, rispetto al tuo luogo d’origine, è un aspetto che sicuramente, in maniera soggettiva, può destare i primi turbamenti. Ma in questo caso, è una questione meramente di abitudine, per cui non fatevi prendere dallo spavento, è solo una questione, per fare un gioco di parole, di tempo. Il fattore lingua, invece, va preso con i dovuti accorgimenti: è importante, trovandovi in una nazione diversa, essere in grado di comunicare con le nuove persone che vi circondano, per poter interagire serenamente. In ultimo, la cultura. Beh, ogni paese ha la propria storia, ha le proprie credenze e idee. È importante conoscere questi aspetti, per riuscire a comprendere la mentalità degli abitanti, e riuscire quindi, ad integrarsi al meglio, all’interno della comunità.

4/4 – Come superare la paura di cambiare vita e lavoro

Vederci all’estero, o in un lavoro completamente diverso da quello che svolgiamo e per cui ci siamo formati, significa fare un salto nel buio, anche solo con la mente. L’immagine che vediamo davanti a noi risulta un po’ sfuocata e, anche se è normale che così sia, ci spaventa l’idea di investire tempo, energie e magari anche soldi, per qualcosa che noi stessi non riusciamo a vedere chiaramente.
La paura di non essere in grado, di non riuscire a farsi conoscere, di non avere le giuste capacità, sono le paure più frequenti che ricorrono in chi commette una tale scelta. L’unico modo di superare tutte queste paure fisiologiche, è quello di affrontarle a viso aperto, creandovi degli obiettivi, dei piccoli sogni da raggiungere, e non lasciandovi frenare da questo sentimento che punta a limitarvi.
Citando un famoso scrittore, ricordatevi che “la vita è al di là della paura”.

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