La paura del sangue si chiama tecnicamente "emofobia", dalle parole greche "aima" (sangue) e "phobos" (paura). Secondo specifici studi recenti, sarebbe da ricondurre a dei traumi vissuti durante l'infanzia o l'adolescenza. Oppure, in alcuni casi, potrebbe anche essere ereditaria. A volte si manifesta in soggetti che hanno un'aggressività repressa. Pure nei bambini, certe volte, si notano segnali lievi di paura del sangue. Purtuttavia, secondo dei dati statistici, sarebbe presente nel 30% dell'intera popolazione. E parrebbe che le donne siano più inclini a manifestarla. La paura del sangue è quindi piuttosto diffusa; ma per fortuna, nel caso del prelievo venoso, facilmente aggirabile. Vi basterà infatti non fissare l'ago né la siringa, chiudendo gli occhi o guardando altrove. Se comunicherete questo vostro disagio a medici e infermieri, anche loro vi aiuteranno a distrarvi facendo un po' di conversazione. Se invece la vostra ansia deriva dalla paura di svenire, che sia per la vista del sangue o per un calo di pressione, anche in questo caso vi basterà comunicarlo al personale medico. Verrete fatti sdraiare su una brandina durante il prelievo, in modo che manteniate una posizione rilassata. Sarà quindi meno probabile che perdiate i sensi.