Come migliorare la flessibilità con lo yoga

1/5 – Introduzione

Lo yoga è una disciplina parecchio affascinante e sempre più in voga. L’obiettivo principale di chi pratica yoga è quello di raggiungere un equilibrio tra la mente e il proprio corpo. Obiettivo non semplice, soprattutto se consideriamo lo stile di vita al quale tutti siamo ormai soggetti: stress, poco tempo a disposizione e mille cose da portare a termine. Eppure, se praticato nel modo corretto e con reale dedizione, lo yoga può rendere il nostro corpo (e la nostra mente) molto più sani di quanto non lo siano.
Uno dei maggiori benefici per il corpo è quello della flessibilità. A che serve? Non è un aspetto da sottovalutare. Una maggiore flessibilità muscolare, infatti, riduce il rischio di infortuni e lesioni, in quanto il muscolo sarà meno rigido e le articolazioni più mobili. È intuitivo comprendere che anche i dolori muscolari dovuti ad una cattiva postura o alla sedentarietà, ad esempio quelli classici alla schiena, si ridurrano o addirittura sparirano. Ancora, la flessibilità muscolare migliora anche la circolazione del sangue, della linfa e perfino del liquido sinoviale delle articolazioni. Vi sembrano ottimi motivi per praticare yoga e migliorare la vostra flessibilità? Leggete di seguito e scoprite come fare!

2/5 – Approccio

Se intendete migliorare l’elasticità del vostro corpo nel praticare lo yoga, il primo passo da compiere non dovete farlo con il fisico, ma con la mente. In che senso? È molto semplice: non pensate che l’elasticità si acquisisca sottoponendosi a tutti i costi ad asana difficoltose. Se vi sforzate nel tentativo di riprodurre delle asana complicate che non sono ancora nelle vostre possibilità, potreste provare dolore fisico, anche non indifferente, e rendere inefficace tutto il vostro impegno. Al contrario, è importante che spingiate il vostro corpo fin dove può arrivare e non oltre: l’elasticità migliorerà con il tempo. Non badateci, quindi, limitatevi a godervi questa disciplina e tutti i benefici mentali e fisici che è in grado di apportare.

3/5 – Costanza

È scontato, vero? Bè, eppure è fondamentale: come in tutti gli ambiti, la costanza è necessaria anche nello yoga per ottenere dei risultati apprezzabili. Praticare yoga saltuariamente non aiuta affatto. La frequenza ideale, senza esagerare, è quella di praticare yoga per una mezz’oretta tre volte a settimana. Se riuscite a praticarlo tutti i giorni, tanto meglio!

4/5 – Respirazione

La respirazione è molto importante nella pratica dello yoga. In particolare, quando parliamo di respirazione ci riferiamo alla tecnica del “Respiro vittorioso”, o Ujjayi. Si tratta di una tecnica che tutti i praticanti di yoga devono conoscere alla perfezione, in quanto essa consente di assorbire il prana, ossia l’energia vitale; di conseguenza, il corpo tende a rilassarsi e, quindi, l’elasticità muscolare si acuisce. Questo vale anche per i principianti.
La tecnica ujjiayi si esegue così.Seduti in una posizione comoda, chiudete gli occhi, concentratevi sul vostro respiro e sull’aria che vi circonda, escludendo i pensieri e rilassando la muscolatura. Inspirate profondamente e, nell’espirare, emettete a bocca chiusa un suono appena accennato (lo stesso di quando volete riscaldarvi le mani con il fiato). Adesso, inspirate dal naso e, nell’espirare, riproducete lo stesso suono di prima, ma contraendo di poco la glottide.

5/5 Consigli

  • Eseguite tutti i movimenti lentamente

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