Come funzionano i toni binaurali

1/5 – Introduzione

I toni binaurali (binaural beats in inglese) sono dei battimenti inesistenti che il nostro cervello crea quando percepisce due frequenze simili, al di sotto di 1500 Hertz, da due diversi auricolari.
Questo fenomeno, scoperto per la prima volta nel 1839 da Heinrich Dove, è stato studiato più approfonditamente da Oster nel 1973. Quest’ultimo infatti fu capace di apprezzare le numerose potenzialità che questo evento, che non è altro che un “errore di sistema” del nostro cervello, avrebbe potuto portare nel campo delle scienze neurologiche.
Vediamo quindi insieme come funzionano i toni binaurali.

2/5 – Premessa

Il cervello umano funziona attraverso impulsi elettrici misurabili, noti come onde cerebrali.
Esistono 5 tipi di onde cerebrali: Gamma (superiori ai 40 Hz), Beta (40-13 Hz circa), Alpha (12.9-8 Hz), Theta (7.9-4 Hz) e Delta (3.9-0.1 Hz).
Ad ognuno di essi corrisponde un diverso stato di attività del cervello, dalla veglia al sonno profondo.
L’orecchio umano, a sua volta, percepisce invece frequenze che partono all’incirca dai 20 Hz, rendendo quindi molto difficile attivare in modo naturale toni così bassi.
Uno degli usi più comuni dei battimenti binaurali sta proprio nella produzione di queste bassissime frequenze.

3/5 – Descrizione del fenomeno

Quando l’orecchio destro e quello sinistro ricevono due frequenze simili (divergenti al massimo di 30 Hz) inferiori ai 1000-1500 Hz, il nostro cervello produce un suono perfettamente equivalente a questa differenza che esiste solo nella nostra testa. Questo fenomeno è molto utile in quanto permette di percepire vibrazioni che sarebbero altrimenti impossibili da sentire.
In base alle frequenze utilizzate possiamo, con dei semplicissimi calcoli, ottenere le lunghezze d’onda di cui abbiamo bisogno per attivare dei particolari processi cerebrali, che si voglia raggiungere uno stato si perfetta concentrazione piuttosto che uno si trance.

4/5 – Applicazione del fenomeno

I toni binaurali possono essere utilizzati a livello diagnostico in neurologia e psichiatria ma vengono anche usati come rimedio naturale per combattere vari distrubi psicologici e psicosomatici.
Attraverso il fenomeno della risonanza infatti i toni binaurali riescono a stimolare particolari stati mentali a seconda delle frequenze utilizzate.
Questo processo ha quindi ha il potenziale di influenzare direttamente il cervello, ma bisogna considerare anche quanto quest’organo sia complesso nel suo funzionamento.
Questo processo va quindi visto come un esperimento multidimensionale che potrebbe portare benefici ma che ha anche numerose limitazioni.

5/5 Consigli

  • Non iniziate mai a sperimentare da soli. Chiedete aiuto ad un medico.
  • Evitate frequenze Gamma (cervello iperattivo) o Delta (cervello inattivo) almeno agli inizi.

Alcuni link che potrebbero esserti utili

Riproduzione riservata