Barba di capra: proprietà e benefici curativi

1/7 – Introduzione

La Barba di capra è una pianta conosciuta fin dai tempi antichi per le sue proprietà. Il termine scientifico corretto è Aruncus dioicus che nell’antica lingua greca significa proprio barba di capra! Essa è abbastanza diffusa in varie regioni dell’Italia in ciascuna delle quali acquista un nome diverso: Asparago di Bosco, Barba di Giove, Coda di volpe e Erba canona. La Barba di capra si presenta come una pianta erbacea, perenne di tipo dioico (divisa in fiori maschili e femminili), con un rizoma legnoso che si sviluppa specialmente in primavera dove il fusto può raggiungere un’altezza di ben due metri. Scopriamo insieme in questa guida le proprietà e i benefici curativi di questa antichissima pianta!

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La Barba di capra si presenta con delle grandi foglie composte, molto utili per permettere di catturare i raggi del sole anche nei luoghi dove questi fanno fatica ad arrivare. L’infiorescenza è molto grande e verso la parte terminale è presente una pannocchia lunga circa 30 cm, dove troviamo fiori bianchi di piccole dimensioni. Questi sono molto profumati, non a caso la Barba di capra appartiene alla famiglia delle Rosaceae. I fiori di sesso maschile si caratterizzano per la presenza di 15 o più semi, ben sporgenti dalla corolla con delle antere scure. Invece i fiori femminili presentano un ovario composto da circa tre carpelli liberi, che viene impollinato sia attraverso gli insetti, sia attraverso il trasporto anemofilo.

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I frutti della Barba di capra sono composti da 3 o 4 follicoli coriacei a deiscenza elastica. Questo tipo di follicolo permette alla pianta di lanciare i propri semi a qualche metro di distanza per favorire l’impollinazione, nel caso gli insetti fossero in scarsa quantità. Il periodo di fioritura di solito oscilla tra Giugno e Luglio, ma tutto dipende ovviamente dal clima che varia da regione a regione.

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L’ habitat ideale della Barba di capra sono i boschi con un’alta umidità, forre umide e soprattutto terreni calcarei e zone meno soleggiate. Infatti la pianta cresce mediamente tra i 400 e 1500 metri dove trova l’ambiente ideale. La possiamo incontrare in tutto l’emisfero boreale (America Settentrionale, Europa, Asia settentrionale), mentre in Italia cresce mediamente in tutto il nord d’Italia.

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La Barba di capra ha proprietà espettoranti, febbrifughe, astringenti e specialmente toniche. Nonostante tutte queste proprietà, non è usata nella fitoterapia moderna, ma solo come medicina nelle varie tradizioni popolari. Infatti fin dall’antichità la sua radice veniva ridotta in poltiglia, per poi essere applicata sulle punture di vespa. È stata usata anche per arrestare la fuoriuscita del sangue dopo il parto e specialmente per curare i dolori di stomaco e la diarrea.

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La Barba di capra trova largo impiego anche in cucina. Infatti durante il periodo primaverile è possibile raccogliere i giovani germogli rossastri posti alla base della radice. Questi vengono utilizzati allo stesso modo degli asparagi. Una volta puliti e lessati, possono essere impiegati per realizzare diverse pietanze. Attenzione però a non raccogliere la Barba di capra durante il periodo estivo quando la pianta produce delle sostanze, come i glicosidi cianogenetici, tossici per l’organismo. Ricordiamoci inoltre di chiedere sempre al nostro comune di appartenenza se è possibile raccogliere la Barba di capra poiché specie protetta in diverse regioni!

7/7 Consigli

  • Cerchiamo informazioni sulla pianta prima di raccoglierla!

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