10 buoni motivi per fare nuoto

1/11 – Introduzione

Il nuoto è fra le attività sportive più praticate grazie ai numerosi vantaggi che comporta. Da millenni, infatti, l’uomo ha imparato a muoversi nell’acqua per il piacere di farlo o per attività legate alla sopravvivenza. Gli antichi greci delle città costiere ad esempio lo includevano nell’addestramento militare. Il motivo è presto spiegato: durante le battaglie navali molte imbarcazioni affondavano, e saper nuotare era quindi letteralmente vitale. Nel tempo, gli stili di tale sport si sono moltiplicati e perfezionati. Quattro di essi (delfino o farfalla, rana, stile libero e dorso) vantano anche lo status di attività agonistiche ammesse alle Olimpiadi. A queste si aggiunge il nuoto pinnato, non incluso nei giochi olimpici ma con propri campionati mondiali. Alla base della popolarità di tale sport acquatico ci sono (almeno) una decina di ragioni. Sai quali sono? Se la risposta è no, leggi oltre e scoprirai 10 buoni motivi per fare nuoto.

2/11 – E’ rilassante

Il primo motivo che spiega la popolarità del nuoto è il sacrosanto piacere di praticare un’attività rilassante e divertente. Basti pensare che nell’acqua si risolve l’antipatico problema del sudore, purtroppo inalienabile dall’attività fisica. Questo riduce anche il senso di fatica, specie nell’afa estiva. Inoltre il contatto con l’acqua richiama, a livello inconscio, il liquido amniotico e la vita intrauterina. Il risultato è una sensazione di tranquillità e sicurezza.

3/11 – E’ aerobico e anaerobico

Come altri sport, il nuoto può essere praticato in modalità prevalentemente aerobica o anaerobica. La prima, che implica un’attività protratta di intensità medio-bassa, è prevalente. Tra i vantaggi che determina troviamo un aumento della resistenza. Quando invece si passa a un’esecuzione con sforzi fisici molto intensi e brevi beneficiamo dei risultati positivi del lavoro anaerobico, primo fra tutti il potenziamento della massa muscolare.

4/11 – E’ dimagrante

Se si è sovrappeso, o si vogliono prevenire i maledetti rotolini, il nuoto è semplicemente perfetto. Non avvertendo il fastidio dell’ipertraspirazione, dimagrire diventa facile. Ovviamente il dispendio energetico è in funzione di più fattori. Il principale è la velocità, che lo incrementa. Un altro è lo stile: lo scopo è perdere peso? Allora conviene allenarsi nel dorso. Un workout molto intenso può far bruciare fino a 6-700 Kcal l’ora.

5/11 – E’ modellante

Lo sviluppo equilibrato e completo della massa muscolare è un altro dei 10 buoni motivi per fare nuoto. In tale disciplina si allenano spalle (tipicamente larghe negli atleti professionisti), pettorali, addominali, glutei, cosce e via dicendo. Il risultato è una figura armoniosa e tonica, sia per il sesso maschile che quello femminile.

6/11 – E’ per tutti

Bambini piccoli, adolescenti, adulti e anziani: tutti possono cimentarsi nel nuoto. E, se per quanto riguarda le fasce anagrafiche intermedie, questo è ovvio, per quelle ai 2 estremi lo è decisamente meno. Avvicinare bambini e settuagenari od ottuagenari all’attività fisica richiede infatti varie precauzioni. Tennis e karate non si accordano a un neofita molto maturo, così come il jumping o il baseball non si conciliano con una tenera età… Il nuoto invece sviluppa la muscolatura e la coordinazione nei piccoli, divertendoli, e si adatta agli anziani che spesso devono fare i conti con acciacchi vari molto limitanti.

7/11 – E’ salutare

Con un allenamento costante, questo sport acquatico aiuta a combattere diverse patologie. Fra le principali troviamo il diabete, l’asma, in particolare nei più piccoli, alcune malattie cardiache (specie sul fronte preventivo), l’ipercolesterolemia. E che dire dell’artrosi? Il fatto di “poggiare” il corpo nell’acqua infatti impedisce il sovraccarico delle articolazioni, cosa impossibile con le altre attività fisiche. Attenzione però alle controindicazioni. Scoliosi e alcune patologie reumatiche infatti richiedono cautela, e persino l’artrite comporta una scelta attenta dello stile di nuoto. Prima di iniziare, quindi, è bene una visita medica approfondita.

8/11 – E’ praticabile ovunque

I più fortunati hanno a disposizione mari, laghi o fiumi, almeno per l’estate, ma anche chi abita lontano dall’acqua non avrà difficoltà a trovare una piscina. Grazie alla popolarità del nuoto infatti non esiste centro urbano di medie-grandi dimensioni che non ne abbia almeno una. In tal modo ci si può allenare tutto l’anno, senza problemi. Inoltre si ha la certezza, date le severe normative in vigore, di nuotare in un ambiente adeguatamente igienizzato.

9/11 – E’ economico

Un costume da bagno, un asciugamano e via: se si opta per una spiaggia libera, il nuoto non ha altri costi. In vacanza poi, anche lontano dal mare, molti hotel e persino campeggi offrono gratis una piscina. Chi invece deve iscriversi a una struttura spende qualcosina. Però, considerando che non occorre attrezzatura se non costume, ciabatte, accappatoio e cuffia, ed eventualmente le pinne, non ci si svena. Un consiglio è quello di informarsi su eventuali convenzioni, perché molte strutture ne hanno diverse e magari si rientra nel target.

10/11 – E’ social

Fare sport dovrebbe essere un mix di divertimento, salubrità e anche un’occasione per socievolizzare, ma… La teoria è una cosa e la pratica un’altra. Infortuni nel calcio (magari di origine dolosa…), frustrazioni quando il punteggio a tennis o a golf è bassino, timori durante il jogging serale in zone male illuminate… Insomma, talvolta qualche problema c’è. Il nuoto invece si pratica in ambiente sicuro, a meno di non azzardarsi in acque poco sicure. Questo però è propria responsabilità e quindi prevenibile. Sul fronte sociale, offre meno pretesti per i litigi, e si può scegliere di andare al mare o in piscina in compagnia oppure di rilassarsi in solitudine. Meglio di così!

11/11 – E’ utile per l’autismo

Il disturbo autistico rappresenta una malattia invalidante che isola il soggetto colpito, incapace di interpretare la realtà nel modo “normale”. Da tempo si sa che il nuoto aiuta i bambini ad affrontare e migliorare i sintomi della malattia. In parte, questo deriva dal fatto che il contatto con l’acqua ricorda, come già detto, il liquido amniotico. Ovviamente occorre la presenza costante di un adulto che sappia gestire il percorso terapeutico, dagli esiti non del tutto prevedibili perché ogni bambino è un caso a sé stante. Nel nuoto non ci sono effetti collaterali, e i miglioramenti vengono concretamente riscontrati da genitori e operatori.

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