Ritardo mestruale: cause possibili

1/5 – Introduzione

Con il termine ciclo mestruale si intende il periodo, in media di 28 giorni, che intercorre tra l’inizio di una mestruazione e l’inizio della successiva. Nel linguaggio comune il termine “ciclo mestruale” viene spesso utilizzato per indicare la mestruazione, ovvero la ciclica perdita di sangue, che dura in media da 3 a 7 giorni. La mancanza o il ritardo di mestruo è dovuto quasi sempre ad una gravidanza. Tuttavia ritardi mestruali sono possibili anche per altre cause.

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Dopo quindici giorni di ritardo, la prima cosa da fare è di stabilire se è in atto una gravidanza. Se così non è, bisognerà cercare di capire la motivazione sottoponendosi ad una visita ginecologica specialistica e ad alcuni accertamenti diagnostici, ovvero esame completo delle urine, un quadro ematologico, un test sierologico del sangue ed un esame sanguigno completo.

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Sicuramente oltre alla gravidanza le mestruazioni possono ritardare o cessare per altre motivazione, ovvero un improvviso cambiamento del clima, un turbamento emotivo, stati di ansia e di stress, il sorgere di una infezione o di una patologia, uno squilibrio ormonale, un funzionamento irregolare delle ghiandole endocrine, una ciste alla ovaie. Oppure per una scarsa alimentazione, un apporto insufficiente di vitamine, una grave anemia, una perdita o un aumento eccessivo di peso, l’assunzione di determinati medicinali. L’assenza del flusso mestruale temporaneo viene definito amenorrea. L’amenorrea viene definita primaria quando si manifesta entro i sedici anni, mentre secondaria quando la sospensione dura per un periodo di almeno tre mesi. In considerazione del fatto che il ciclo si ripete ogni ventotto giorni circa e che in alcune donne si può manifestare ad intervalli di ventuno, trenta, trentacinque o addirittura quaranta giorni, un cambiamento del suo ritmo dovrebbe condurre la donna a rivolgersi al proprio medico. Cosi da individuare le possibili cause.

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Il ritardo delle mestruazioni in età giovale è abbastanza normale, infatti all’inizio spesso sono irregolari, possono comparire ad intervalli di due o tre settimane, oppure soltanto una volta ogni due o tre mesi. Questo fenomeno, di solito, si normalizza in modo del tutto spontaneo senza dover ricorrere a determinate cure mediche.

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Durante questo periodo possono manifestarsi anche numerosi sintomi, quali mal di testa, irritabilità, gonfiore addominale, senso di stanchezza, dolori renali, sudorazione abbondante, senso di pesantezza a livello vaginale, aumento o diminuzione di appetito e quant’altro. Va comunque sottolineato che non tutte le donne avvertono sintomi nel periodo di amenorrea.

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