Controllo delle nascite: la spugna contraccettiva

1/4 – Introduzione

Per chi non vuole rinunciare ad avere rapporti sessuali, ma desidera essere completamente sicura di non andare incontro ad una gravidanza indesiderata, esistono tutta una serie di metodi contraccettivi. È possibile, infatti, utilizzare i più comuni, come il preservativo e la pillola, oppure scegliere metodi altrettanto efficaci, ma molto meno conosciuti, come il diaframma, il preservativo femminile e il cappuccio cervicale. Nella presente guida verrà descritto ancora un altro metodo per il controllo delle nascite, ovvero la spugna contraccettiva. Vedremo esattamente quali sono le sue caratteristiche principali, come funziona, quali sono i suoi vantaggi e quali, invece, saranno gli svantaggi. Sarà poi a voi scegliere se volete applicare questo metodo, oppure se preferite uno di quelli tradizionali.

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La spugna contraccettiva (detta anche spugna vaginale) deve il suo nome proprio alla sua forma e alla consistenza che ricorda, appunto, quella di una spugna. È un dispositivo molto soffice, di piccole dimensioni, realizzato in poliuretano e imbevuto di spermicida. La presenta e la combinazione di questi due elementi, un elemento chimico come lo spermicida e di uno a barriera (la spugna va, infatti, a coprire proprio la cervice), consentono alla spugna di svolgere ottimamente il suo compito di contraccettivo. Attualmente, mentre negli Stati Uniti, le vendite di questo prodotto innovativo stanno iniziando a essere piuttosto elevate, in Italia, invece, è un prodotto ancora poco sconosciuto, inoltre, sono ancora poche le persone che si affidano a questo metodo anche perché, nell’intero territorio europeo, non sono molte le farmacie che lo distribuiscono.

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I vantaggi dell’utilizzo della spugna contraccettiva sono tantissimo e differenti, anche se, comunque, non consente una protezione efficace da eventuali malattie veneree, al contrario della maggior parte degli altri metodi. Il primo vantaggio è legato al fatto che non è necessaria una ricetta medica per acquistarla; in secondo luogo, deve essere sottolineata la facilità d’uso, in quanto è appena sufficiente bagnare con dell’acqua la spugnetta per permettere a quest’ultima di adattarsi perfettamente alla morfologia della cervice uterina. Inoltre, affinché si possa garantire un livello di protezione ancora maggiore, può essere utilizzato in contemporanea un preservativo oppure un altro metodo contraccettivo.

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Naturalmente esistono anche diversi svantaggi riguardanti, in particolar modo, la tempistica d’uso. La spugna, infatti, deve essere trattenuta all’interno della vagina per un periodo che non deve essere superiore alle 30 ore successive al rapporto. In caso contrario, si potrebbero andare a verificare delle reazioni allergiche gravi o delle infezioni. Quindi è molto importante rispettare il tempo prestabilito dal produttore. Inoltre, bisogna sapere che non può neanche essere tolta subito dopo il rapporto, perché bisogna lasciare allo spermicida il tempo necessario per reagire; saranno, pertanto, necessarie circa 6 ore. Inoltre, la rimozione della spugnetta, non è un procedimento molto semplice, soprattutto le prime volte che si ricorre a tale metodo. Una cosa fondamentale da sapere è che il suo impiego è sconsigliato per tutte quelle donne che presentano utero retroverso. Infine, la protezione da eventuali gravidanze indesiderate non è altissima in quanto, statisticamente, il metodo si è dimostrato efficace in non più del 91% dei casi studiati.

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