Come vincere la paura del prelievo venoso

1/7 – Introduzione

Sebbene sia un tipo di accertamento fondamentale per la nostra salute, molte persone sono comunque terrorizzate al pensiero di doversi sottoporre ad un prelievo di sangue. Questa paura può derivare da una brutta esperienza vissuta nel passato, ad esempio un prelievo doloroso. Oppure può essere legata alla fobia del sangue o degli aghi. Se questo è il vostro caso, non fatevi prendere dal panico: scopriamo come vincere la paura del prelievo venoso.

2/7 – L’individuazione del tipo di dolore

Alcune persone vivono con estrema ansia il momento del prelievo, manifestandola con sintomi fisici che a volte culminano con lo svenimento. Per vincere la paura del prelievo, però, innanzitutto bisogna chiedersi di cosa si ha davvero paura. Del sangue? Del dolore? Di svenire? O piuttosto dei risultati di questo esame medico? È molto importante il riconoscimento del tipo di paura provata. Solo dopo la sua esatta individuazione, si potranno utilizzare le misure più adatte per il suo contenimento. In caso di difficoltà, è sempre bene rivolgersi ad un esperto.

3/7 – La paura del sangue

La paura del sangue si chiama tecnicamente “emofobia”, dalle parole greche “aima” (sangue) e “phobos” (paura). Secondo specifici studi recenti, sarebbe da ricondurre a dei traumi vissuti durante l’infanzia o l’adolescenza. Oppure, in alcuni casi, potrebbe anche essere ereditaria. A volte si manifesta in soggetti che hanno un’aggressività repressa. Pure nei bambini, certe volte, si notano segnali lievi di paura del sangue. Purtuttavia, secondo dei dati statistici, sarebbe presente nel 30% dell’intera popolazione. E parrebbe che le donne siano più inclini a manifestarla. La paura del sangue è quindi piuttosto diffusa; ma per fortuna, nel caso del prelievo venoso, facilmente aggirabile. Vi basterà infatti non fissare l’ago né la siringa, chiudendo gli occhi o guardando altrove. Se comunicherete questo vostro disagio a medici e infermieri, anche loro vi aiuteranno a distrarvi facendo un po’ di conversazione. Se invece la vostra ansia deriva dalla paura di svenire, che sia per la vista del sangue o per un calo di pressione, anche in questo caso vi basterà comunicarlo al personale medico. Verrete fatti sdraiare su una brandina durante il prelievo, in modo che manteniate una posizione rilassata. Sarà quindi meno probabile che perdiate i sensi.

4/7 – La paura del dolore

Invece la paura del dolore si chiama “agliofobia” e deriva dai termini greci “algos” (dolore) e “phobos” (paura). Naturalmente non ha nulla a che vedere con il famoso ortaggio. Ma così si identifica l’irrefrenabile paura del dolore. Ovviamente si lega alla soglia del dolore posseduta da ciascuno. Più questa è bassa, maggiore sarà la paura provata. Se è proprio ciò che vi tormenta, rassicuratevi. Gli aghi usati per il prelievo sono davvero molto sottili, tanto che si percepiscono a stento. Oltretutto, durante il prelievo il braccio viene tenuto fermo, quindi sentirete l’ago solo nel momento in cui viene infilato. Considerate inoltre che il personale deputato ai prelievi, con l’esperienza, ha acquisito un tocco molto delicato. Vi basterà quindi stringere i denti e concentrarvi su qualcos’altro per superare brillantemente il momento del prelievo.

5/7 – I risultati del prelievo

Se la vostra paura invece riguarda i risultati del prelievo, parlatene con il vostro medico di famiglia. Evitate di cercare diagnosi improvvisate su internet. Infatti rischiereste solo di spaventarvi ancora di più, imbattendovi in risultati che potrebbero essere molto peggiori della vostra situazione attuale. Non stressatevi ulteriormente e cercate di aspettare i risultati con serenità, per quanto possibile. Considerate inoltre che i prelievi, se effettuati con regolarità, potrebbero diminuire la vostra paura del risultato, poiché la vostra salute sarebbe costantemente monitorata.

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7/7 Consigli

  • Non esistono paure insormontabili, l’importante è riconoscerle e cercare di superarle.

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